A Trieste la letteratura in ogni parte è viva

[vc_row row_height_percent=”0″ override_padding=”yes” h_padding=”0″ top_padding=”2″ bottom_padding=”2″ overlay_alpha=”50″ gutter_size=”3″ column_width_percent=”100″ shift_y=”0″ z_index=”0″][vc_column column_width_percent=”100″ align_horizontal=”align_center” overlay_alpha=”50″ gutter_size=”3″ medium_width=”0″ mobile_width=”0″ shift_x=”0″ shift_y=”0″ shift_y_down=”0″ z_index=”0″ width=”1/1″][vc_single_image media=”1132″ media_width_percent=”70″ alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row row_height_percent=”0″ overlay_alpha=”50″ gutter_size=”3″ column_width_percent=”100″ shift_y=”0″ z_index=”0″][vc_column column_width_percent=”80″ overlay_alpha=”50″ gutter_size=”3″ medium_width=”0″ mobile_width=”0″ shift_x=”0″ shift_y=”0″ shift_y_down=”0″ z_index=”0″][vc_column_text]Trieste si candida ad essere città creativa Unesco per la letteratura. Le città in competizione sono tante e tutte qualificate, tutte agguerrite. La sfida è ambiziosa. LET’S do it! Diamoci da fare. Cominciamo dai fondamenti, dai versi più belli dedicati a Trieste, dal suo poeta più celebre. La poesia è dalla nostra parte, ed è già un buon segno.

Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.

La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.

 

Umberto Saba, “Trieste”
da Trieste e una donna, 1910/12[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]