
Mi si era rivelata la mia vera vocazione che non era quella di scrittrice, ma di giornalista. Tanto mi era stato e mi era penoso scrivere una novella, un romanzo, tanto mi era facile e piacevole scrivere un articolo. […] Possibile che avessi perduto il mio tempo a fare stupide visite in stupidi, nonché convenzionali salotti, mentre esistevano stanzacce come la nostra, dove si elaborano i giornali ed ogni giorno è simile all’altro e diverso dall’altro, fatto di pause e di fretta, ma sempre interessante. […] Un unico rimorso, quello di sentirmi felice mentre troppi non lo erano».
Willy Dias, Viaggio nel tempo
Fortuna Morpurgo alias Willy Dias (Trieste 1872 – Genova 1956) nasce in una famiglia irredentista benestante triestina da padre ebreo e madre cattolica. Dopo gli studi al Civico Liceo femminile si affaccia al mondo della scrittura e del giornalismo, sua vera passione, collaborando con molte testate. Nota in città e in campo nazionale, allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferisce a Genova, dove rimarrà, alternando alla sua residenza, frequenti viaggi a Trieste. Giornalista impegnata – firma per “Rivista d’Italia”, “Il Caffaro”, “L’Unità”, traduttrice (sua la versione italiana del romanzo storico scritto dall’austriaco Franz Werfel su Giuseppe Verdi) con lucidità manageriale sforna un’industria di bestseller, soprattutto romanzi rosa pubblicati con grande successo da Cappelli, che le frutta fama e soldi.
Viaggio nel tempo è un lungo memoir in cui Willy Dias racconta la sua vita a partire dall’infanzia, i passaggi drammatici delle due guerre mondiali, i repentini cambiamenti sociali osservati con attenzione, le speranze irredentiste deluse, con giudizi ironici e acuti e una scrittura movimentata e personale.
A dialogare con il pubblico sulla scrittrice triestina, traendo spunto dall’autobiografia appena riedita da Vita Activa Nuova editore per la cura di Martina Gubertini, saranno Gabriella Musetti, direttrice editoriale di Vita Activa Nuova, Sergia Adamo, docente di Letterature comparate e Teoria della Letteratura presso l’Università degli Studi di Trieste, e Riccardo Cepach, responsabile di Museo LETS.
L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.