Dopo quindici anni Luigi Nacci torna alla poesia con Quel che il lampo ha da dirti, pubblicato da Samuele Editore. Una silloge composta lentamente, con quella pazienza che l’autore stesso rivendica: «Pensavo: arriverà il momento. La poesia ha il suo tempo, non avere fretta. Poi a un certo punto ho pensato: la pazienza è ancora una virtù? Ha ancora un senso coltivare l’attesa?».
La raccolta si apre con un’interruzione, un addio ed un interrogarsi su quel che rimane: speranze, reliquie minime di una intimità quotidiana che non c’è più, ricordi trattenuti negli oggetti. Da qui Nacci ricostruisce un percorso di sopravvivenza emotiva e di rinascita, fatto di incontri nei luoghi marginali d’Europa o in un’osteria di Trieste.
La sezione Eravamo poco più che ombre convoca figure indimenticabili: Mohamed a Bruxelles, Faruk a Srebrenica, Edi a Rača Vas, Maria la zingara, il bigliettaio del Museo delle fogne a Parigi, la barista cinese che doma i clienti con schiocchi di frusta. Ritratti che condensano tempi e mondi, sostenuti da una sintassi dal respiro quasi epico, capace di accogliere l’altro sapendo che ogni storia altrui ci trasforma.
La parte conclusiva della raccolta, Passa come una luce, è dedicata alla viandanza, che invita a ripartire, a perdersi, a lasciare andare ciò che siamo stati per accogliere ciò che verrà. Fino all’Epilogo: «ora che tutto è deciso» si inizia un nuovo sentiero.
A dialogare con Luigi Nacci e con il pubblico martedì 2 dicembre sarà Riccardo Cepach, responsabile di Museo LETS.
L’evento, ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, fa parte di L’Officina della lettura, progetto del Comune di Trieste, nell’ambito del Patto per la lettura, realizzato con il finanziamento del CEPELL – Centro per il Libro e la Lettura.
Luigi Nacci (Trieste, 1978) vive nel capoluogo giuliano. È insegnante, giornalista e guida ambientale escursionistica. Ha teorizzato e praticato la “filosofia della viandanza”, esplorando antiche vie, immaginandone di nuove e conducendo piccoli gruppi in cammino nei boschi d’Europa.
Autore di raccolte poetiche e saggi narrativi – tra cui Alzati e cammina (Ediciclo, 2014), Viandanza (Laterza, 2016), Trieste selvatica (Laterza, 2019), Non mancherò la strada (Laterza, 2022) – ha curato l’autobiografia Spirito libero e sangue caldo (Ediciclo, 2021). Dirige la collana “La biblioteca del viandante” per Ediciclo. Con I dieci passi dell’addio (Einaudi, 2024) ha esordito nel romanzo.