Richard Francis Burton
Dall’India all’Arabia, dall’Africa all’America, all’Islanda, all’Istria: il mondo è il suo Giardino profumato.
Esploratore, orientalista, antropologo, archeologo, diplomatico e scrittore, Burton è un eccezionale viaggiatore e poliglotta. Tra i primi europei a visitare La Mecca nel 1853, esplora in seguito l’Africa Orientale alla ricerca delle sorgenti del Nilo. È console inglese in Africa, in Brasile, in Siria e infine a Trieste dove realizza la prima traduzione integrale de Le mille e una notte, del Kamasutra e del poema erotico persiano Il giardino profumato.
Dopo la sua morte, la vedova Isabel Arundell Burton, fervente cattolica, si impadronisce della sua eredità materiale e spirituale. Con l’intento di difendere la memoria del marito, dà alla fiamme la traduzione del Giardino profumato e quarant’anni dei suoi diari. Ne scrive poi la biografia, di cui dona copia con dedica alla Biblioteca Civica di Trieste.
Negli ultimi suoi anni, Burton esplora in lungo e in largo anche il territorio triestino dedicando diversi opuscoli all’archeologia, all’antropologia e alle potenzialità commerciali del porto di Trieste. In contatto con il naturalista e antropologo Carlo De Marchesetti, compie decisivi studi sui castellieri preistorici dell’area adriatica, sulle terme di Monfalcone, sulle isole di Lissa e Pelagosa.
Isabel Arundell, Richard Burton in Trieste – ph. F. Grenfell Baker – public domain
La Letteratura “consolatoria”
Francesi, inglesi, jugoslavi: l’ambiente triestino pare favorevole alla penna dei diplomatici
Stendhal [Henri Beyle]
Stendhal, pseudonimo che rimanda alla città Stendal in cui è nato Winckelmann, è console di Francia a Trieste fra il 1830 e il 1831. Inviso al cancelliere Metternich, poco amante della cucina locale, della compagnia e della terribile bora, se ne va presto, lasciando all’avvocato Domenico Rossetti – che cerca sottoscrizioni per il cenotafio di Winckelmann, ucciso a Trieste – una lettera ricca di complimenti, ma povera di denaro.Charles Lever
Il predecessore di Burton come console inglese di Trieste è un romanziere irlandese allora molto famoso. Scrive in tutto una trentina di romanzi, i più noti dei quali sono Charles O’ Malley (1840) e Tom Burke of ours (1844). Sensibile ai temi rivoluzionari, incontra Giuseppe Garibaldi ed è adorato da Karl Marx. È sepolto a Trieste presso il cimitero anglicano.
Ivo Andrić
Nato nella Bosnia austriaca segnata dal dominio secolare degli ottomani, nel 1961 ottiene il Nobel per Il Ponte sulla Drina (Na Drini ćuprija, 1945), ambientato nella cittadina di Višegrad tra la fine del ‘500 e la Prima Guerra Mondiale. Fra il 1922 e il 1923 è vice-console del regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni (la futura Jugoslavia) a Trieste e qui ambienta un romanzo autobiografico incompiuto: i quattro lunghi frammenti superstiti sono stati pubblicati col titolo La storia maledetta.