Lettera di James Joyce a Italo Svevo da Parigi, 20 febbraio 1924
Scrive Joyce a Italo Svevo riguardo all’ottavo capitolo di Finnegans Wake intitolato Anna Livia Plurabelle: «A proposito di nomi: ho dato il nome della Signora alla protagonista del libro che sto scrivendo. La preghi però di non impugnare né armi bianche né quelle di fuoco giacché si tratta della Pirra irlandese (o piuttosto dublinese) la cui capigliatura è il fiume sul quale (si chiama Anna Liffey) sorge la settima città del cristianesimo le sei altre essendo Bassovizza [sic], Clapham Junction, Rena Vecia, Limehouse, S. Odorico nella Valle di Lacrime e S. Giacomo in Monte di Pietà». Clapham Junction e Limehouse sono quartieri popolari di Londra, come Rena Vecia e San Giacomo lo sono di Trieste, mentre Basovizza e S. Odorico sono villaggi dei dintorni».
Livia Veneziani Svevo
Giovanni Comisso, presente alla serata a Parigi organizzata dal Pen Club in onore di Italo Svevo nel marzo 1928, riferisce le seguenti parole che James Joyce avrebbe pronunciato in quell’occasione: «Dicono che io ho immortalato Svevo, ma io ho immortalato anche le chiome della signora Svevo. Erano chiome lunghe e rosse. Mia figlia che le vedeva sciolte me ne parlava. Vicino a Dublino vi è un fiume che attraversa molte tintorie e le sue acque sono rossastre come quel tavolo; allora mi è piaciuto di parlare di queste due cose che si somigliano nel libro che sto scrivendo» (G. Comisso, A Parigi con Svevo e Joyce, “La Fiera Letteraria”, 25 marzo 1928).
Anna Livia Liffey
Nella lettera, che Joyce detta alla figlia Lucia a causa dell’infermità agli occhi, si legge: «Rassicuri la Sua Signora in quanto riguarda la figura d’Anna Livia. Di lei non tolsi che la capigliatura e quella soltanto a prestito per addobbare il rigagnolino della mia città l’Anna Liffey che sarebbe il più lungo fiume del mondo se non ci fosse il canal che viene da lontano per sposare il gran divo, Antonio Taumaturgo e poi cambiato parere se ne torna com’è venuto».