Stanislaus (Stannie) raggiunge il fratello maggiore James (Jim) a Trieste nell’autunno del 1905. Vi trascorre il resto della sua vita. I due fratelli non potrebbero essere più diversi: sregolato, caotico e dissipatore il maggiore, sobrio, disciplinato e frugale il minore. Dal suo arrivo a Trieste, Stannie mette salario, energia e soprattutto pazienza a disposizione di James, accollandosi il mantenimento anche di Nora, Giorgio e Lucia. Tensioni e momenti di comprensibile esasperazione sono frequenti. Del fratello, della sua memoria e di molti dei suoi preziosissimi documenti, Stannie è generoso custode, soprattutto nei suoi diari. A lui si ispira in Finnegans Wake la figura del rigido Shaun the Postman, fratello gemello dello sregolato Shem the Penman (James), con cui Shaun è in costante opposizione/competizione.
L’ultima lettera che Joyce scrive è per Stannie, in italiano. Anziché con il solito «Dear Stannie», esordisce con un raro «Caro fratello» e offre indirizzi di persone che avrebbero potuto aiutare Stannie durante la guerra. Due anni dopo, Stanislaus darà al suo unico figlio il nome di ‘James’. Muore nel 1955, il 16 giugno, Bloomsday. Come è stato sagacemente scritto, «era come se il fratello lo stesso chiamando al suo fianco, ancora una volta».
Quaderni di uno studente di Stannie, 1934
Nella pagina, la meticolosa penna rossa di Stanislaus corregge gli errori dell’allievo. Questi salta una delle frasi da tradurre, proprio quella sull’irlandese. Stannie, implacabile, gliela aggiunge. In fondo alla pagina, un altro momento di orgoglio nazionale: la madre di Marconi non era inglese, come erroneamente scritto dallo studente, bensì irlandese. Correzione assicurata.
Stanislaus Joyce docente all'Università di Trieste, 1930-40
Stanislaus Joyce in aula assieme a un gruppo di studenti universitari: alle sue spalle Jole Stuparich (Lussino 1913-Trieste 2004), la prima segretaria del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico.
Quaderno di Paolo Cuzzi
Due pagine del quaderno di Paolo Cuzzi (Trieste 1895-1975) che tra il 1911 e il 1913 prende lezioni private d’inglese a casa del professor Joyce in via Bramante 4: tra le righe, alcune notazioni di pugno dello scrittore.