Letteratura in tedesco

Nella Trieste asburgica gli scrittori sono quasi tutti plurilingui. E scrittori di madrelingua tedesca nati altrove hanno soggiornato, e scritto, qui.

Rainer Maria Rilke

Dal castello sulla scogliera parte un sentiero che porta il suo nome: da lì spiccano il volo le Elegie Duinesi.

René Maria Rilke nasce a Praga in una famiglia della borghesia tedesca. Dopo il divorzio dei genitori, abbandona l’Accademia Militare a cui lo ha destinato il padre e va a studiare a Monaco e Berlino. Lou Andreas-Salomè, scrittrice e psicanalista amata anche da Nietzsche e da Freud, lo ribattezza Rainer (rein = puro). Nel 1901 sposa la scultrice Clara Westhoff, allieva di Auguste Rodin, da cui si separa dopo la nascita della figlia Ruth.

Rilke alla scrivania a Westerwede, 1910 - coll. DLA Marbach - ph. Lou Andreas-Salomè
Rilke alla scrivania a Westerwede, 1910 - coll. DLA Marbach - ph. Lou Andreas-Salomè
Castello di Duino, dis. A. A. Tischbein, lit. Linassi&C., 1842 - coll. BC Hortis
Castello di Duino, dis. A. A. Tischbein, lit. Linassi&C., 1842 - coll. BC Hortis

Tra l’aprile del 1910 e la primavera del 1914, Rilke è più volte ospite della principessa Marie Thurn und Taxis al castello di Duino che gli ispira le Elegie Duinesi (Duineser Elegien, 1923). Nell’agosto del 1922 regala alla principessa il manoscritto autografo dell’opera. La corrispondenza fra la principessa e lo scrittore prosegue fino alla morte di quest’ultimo ed è conservata presso l’Archivio di Stato di Trieste.

Alla vasta opera poetica di Rilke si affianca quella in prosa. I quaderni di Malte Laurids Brigge (Die Aufzeichnungen des Malte Laurids Brigge, 1910) hanno per protagonista un poeta: «Poiché i versi non sono, come crede la gente, sentimenti (che si hanno già presto), sono esperienze. Per un solo verso si devono vedere molte città, uomini e cose, si devono conoscere gli animali, si deve sentire come gli uccelli volano, e sapere i gesti con cui i fiori si schiudono al mattino. […]».

Rilke durante il servizio militare, 1916 – coll. DLA Marbach

Gli Italo-Svevi

Tedeschi triestini, triestini tedeschi, tedeschi a Trieste e triestini in Germania.
Theodor Däubler, 1925 ca. - coll. DLA Marbach - ph. George Pudelko
Theodor Däubler, 1925 ca. - coll. DLA Marbach - ph. George Pudelko

Theodor Däubler

Perfettamente bilingue, cresciuto fra Trieste, Venezia e Vienna, Däubler in letteratura usa sempre la lingua tedesca. A Firenze entra in contatto con il futurismo toscano pur senza sposarne la poetica. Grande viaggiatore, nella sua opera maggiore, il poema espressionista L’aurora boreale (Das Nordlicht, 1910) mescola elementi cristiani e pagani, la cultura classica mediterranea e quella nordica, influssi della filosofia occidentale e del pensiero orientale.

Ricarda Huch

Laureata in filosofia e filologia a Zurigo, bibliotecaria e insegnante, nel 1897 sposa un italiano e si trasferisce a Trieste, dove scrive il romanzo Vicolo del Trionfo (Aus der Triumphgasse, 1902), ambientato in Città Vecchia. Dopo una tormentata e scandalosa relazione con il cognato, rientra in Germania e si dedica interamente alla letteratura. Grande amica di Thomas Mann, nel 1933 si dimette dall’Accademia delle Arti criticando apertamente il regima nazista per il suo antisemitismo.

Ricarda Huch, 1920 ca. - coll. DLA Marbach
Ricarda Huch, 1920 ca. - coll. DLA Marbach

Franz Kafka e Leo Perutz

Il romanziere boemo, autore di immortali capolavori onirici caratterizzati da atmosfere che lui stesso definisce kafkiane, è un dipendente delle Assicurazioni Generali a Praga. Per un certo periodo sembra destinato alla sede triestina, destino riservato invece al suo collega, Leo Perutz, dal 1907 al 1908. I suoi romanzi e racconti vengono definiti storico-fantastici per la compresenza delle due ispirazioni.

Franz Kafka, 1915-1916 - National Library Israel
Franz Kafka, 1915-1916 - National Library Israel
Leo Perutz - coll. Deutsches Exilarchiv DNB
Leo Perutz - coll. Deutsches Exilarchiv DNB
Rudolf Baumbach, ante 1870 - coll. BC Hortis
Julius Kugy - coll. BC Hortis
Julius Kugy - coll. BC Hortis

Rudolf Baumbach e Julius Kugy

Botanico, poeta e alpinista, Rudolf Baumbach trascorre quindici anni a Trieste. Innamorato del Carso e dei suoi vini, che celebra in versi, il suo nome è legato soprattutto al poema Zlatorg che racconta la leggenda del camoscio bianco dalle corna dorate che vive sul Monte Tricorno e lega tre popoli: sloveni, friulani e austriaci. Julius Kugy, suo allievo, dedica la vita all’esplorazione delle Alpi Giulie che descrive in molto lavori letterari.

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