Il gruppo di lettura In prima persona, per il suo secondo appuntamento di marzo, ha scelto di leggere “Le inseparabili” di Simone de Beauvoir.
L’incontro di discussione si terra in Spazio Forum LETS (Piazza Hortis 4 Trieste) lunedì 17 marzo 2025 alle 18.
L’incontro è aperto a tutti, anche a chi non ha letto il libro e a chi vuole solo ascoltare.
Per partecipare basta venire in Spazio Forum di LETS.
Le biblioteche del Comune di Trieste mettono a disposizione per il prestito alcune copie del libro presso l’Emeroteca Tomizza (Piazza Hortis 4, aperta tutti i giorni feriali dalle 9 alle 20, la domenica dalle 10 alle 19). Altre copie sono disponibili nella piattaforma per il prestito digitale MLOL
Per chi invece vuole acquistare il libro, “Le inseparabili” è disponibile nell’edizione Ponte alle grazie nella traduzione di Isabella Mattazzi.
Scritto nel 1954, ma pubblicato solo nel 2020, “Le inseparabili” è un romanzo narrato in prima persona nel quale la scrittrice cerca di elaborare il lutto per la perdita dell’amica d’infanzia che già è presente in molte pagine del suo scritto più famoso, “Memorie di una ragazza per bene”. Nella figura di Andrée la scrittrice dipinge i lineamenti di Elisabeth Lacoin, chiamata Zaza: amica d’infanzia morta precocemente nel 1929. La morte di Zaza avrebbe lasciato un segno indelebile nella mente della scrittrice.
«Se ho le lacrime agli occhi questa sera è perché lei, mia cara Zaza, è morta oppure perché io, invece, vivo? Dovrei dedicarle questa storia: ma so che lei non è più da nessuna parte e questo nostro dialogo è solo un artificio letterario. Del resto, Zaza, questa non è veramente la sua storia, ma soltanto una storia ispirata a noi».
Simone de Beauvoir (1908-1986) è stata fra le scrittrici e pensatrici più influenti del Novecento, nella sua Francia e nel mondo. Fra i suoi romanzi ricordiamo l’esordio “L’invitata” (1943), “Il sangue degli altri” (1945) e “I Mandarini” (1954), ma altrettanto importanti sono i suoi scritti autobiografici, fra cui “Memorie di una ragazza perbene” (1958), “L’età forte” (1960), “La forza delle cose” (1963), “A conti fatti” (1972), “La cerimonia degli addii” (1981). Il monumentale saggio “Il secondo sesso” (1949) le valse l’appellativo di madre del femminismo. Fu legata a Jean-Paul Sartre da un lungo sodalizio.