Gli "indipendenti"
Il quotidiano “L’indipendente” è la macchina da guerra dell’irredentismo triestino
Alla redazione dell’”Indipendente” si incontrano e stringono amicizia Giulio Cesari, Cesare Rossi, Riccardo Zampieri, Alberto Boccardi, Silvio Benco, Italo Svevo. Quasi tutti sono coinvolti nel 1883 nell’accusa di “perturbazione della pubblica tranquillità” che da una parte decima la redazione e dall’altra arruola forze nuove. I modelli letterari di questi autori sono risorgimentali e attardati, ma il giornale pubblica a puntate Senilità di Svevo.
Silvio Benco
L’altro “Irredentismo”
A Trieste la coscienza e le aspirazioni nazionali slovene si sviluppano in modalità differenti con strumenti analoghi
La storia del nazionalismo sloveno inizialmente si incrocia a Trieste con quella del Risorgimenti italiano. Il 1848 porta al Tergesteo, sede di importanti uffici commerciali, lo Slavjansko društvo (Associazione Slava) che pubblica il periodico “Slavjanski Rodoljub” (“Il patriota sloveno”).
Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, viene fondata la prima čitalnica (gabinetto di lettura), in cui dagli anni ‘70 si può leggere il bisettimanale “Edinost”.
La čitalnica triestina ha come primo segretario Fran Levstik, scrittore e fautore di una Slovenia libera e unita, autonoma nel seno della monarchia asburgica. Nel 1858 pubblica il racconto Martin Krpan in cui un forzuto contrabbandiere di “sale inglese”, originario del villaggio di Vrh, sconfigge un feroce gigante musulmano che minaccia Vienna e ottiene in premio dall’Imperatore la licenza per il suo commercio.